16.6.07

Commento e Risposta

Un commento ricevuto da Walter Boni il 16 Giugno 2007 (su altro bog):

Non puoi credere in Dio se non lo cerchi.
Atti 17 26 E ha fatto da un solo [uomo] ogni nazione degli uomini, perché dimorino sull’intera superficie della terra, e ha decretato i tempi fissati e i limiti stabiliti della dimora degli [uomini], 27 perché cerchino Dio, se possono andare come a tastoni e realmente trovarlo, benché, in effetti, non sia lontano da ciascuno di noi.
Poi lo devi conoscere, perchè non si può credere in COLUI che non conosci
Romani 1:20 Poiché le sue invisibili [qualità], perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte, così che sono inescusabili

La mia risposta:
Pensavo di conoscerlo, almeno ero stato educato a pensarla in questo modo.

Poi ho capito che ne conoscevo solo una versione e che tutte le altre si accusano vicendevolmente di falsità.

Ora penso che bisogna partire dalla negazione di dio per incontrarlo o per convincersi che siamo stati noi a crearlo.

11.6.07

Fango e Vergogna

di Leonardo

Ora spiego come risolverei l’emergenza pedofilia, se fossi il Papa. La cosa è ridicola, ma su un blog si può fare.

E dunque, se fossi un Papa mi metterei a chiedere scusa. Una cosa che noi Papi sappiamo fare bene, come ha scoperto il penultimo, e invece di indebolirci ci dà forza: un Papa che chiede scusa è coraggioso e moderno, senza smettere di essere il Capo; perché solo il Capo ha diritto di chiedere scusa, ed anzi è proprio chiedendo scusa che dimostra a tutti di essere il capo. Abbiamo coperto decine di casi di pedofilia? Centinaia? Migliaia? E io vi subisso di decine, centinaia, migliaia di scuse. E non farei passare quattro o cinque secoli, come con Galileo. Cercherei di portare le vittime in sala Nervi e m’inginocchierei ai loro piedi.

Se fossi il Papa, lascerei perdere la questione del diritto canonico: come se le pecorelle della mia chiesa s’intendessero di latinorum. Sì, è vero, è stato bravo Monsignor Fisichella da Santoro giovedì scorso: ma pensate che spiegando al popolo la crimen sollicitationis abbia convinto qualcuno? E metterei a tacere i rispettabili studiosi che si sono autonominati difensori della mia Santa Madre Chiesa su un tema delicato come questo: è inutile perdere tempo a verificare se quel programma della BBC sia autorevole o no. Il programma mostra casi di pedofilia che sono stati coperti: questo nessun cardinale, nessuno avvocato lo ha potuto oppugnare. La Chiesa a volte ha coperto dei sacerdoti colpevoli di atti di pedofilia: punto. E scusa, scusa, scusa.

Se poi ci fosse davvero qualcuno di questi sacerdoti latitanti rifugiato nel perimetro del Vaticano, valuterei la possibilità di estradarlo, a mo’ di vittima sacrificale. Perché sono il Papa, e di sacrifici me ne intendo. È il mio mestiere.
Perché se fossi il Papa saprei che questo non è solo uno spiacevole episodio: la campagna della pedofilia è la battaglia finale ordita dai nemici della Chiesa cattolica. O la vinciamo o ci spazzano via. Dobbiamo dimostrare che è un problema di mele marce, e quindi via le mele marce. E se qualche mela buona si perde nel procedimento, mi dispiace: sono il Papa, ho un miliardo d’anime da salvare e altri cinque da evangelizzare.

Sì, è vero che sono le stesse accuse che ci faceva Goebbels. Ma questo non è un punto a favore. Da Goebbels in poi avremmo dovuto attrezzarsi per evitare scandali di questo tipo: se non l’abbiamo fatto, abbiamo reso un pessimo servizio a Dio; che è il nostro datore di lavoro, ricordo.

Se fossi il Papa, sarei consapevole della mia parziale responsabilità. Nel penultimo secolo la civiltà del Crocefisso si è trasformata in civiltà del Bambino. La piramide sociale si è invertita: all’inizio del Novecento l’adulto e l’anziano stavano in cima: oggi è il Bambino il re. Basta dare un’occhiata a qualsiasi famiglia. Il Bambino siede in trono, è il consumatore ideale che sa solo chiedere Ancora. Ogni suo desiderio è consumo. Nessuno può toccarlo.
Crescendo perderà parte delle sue prerogative, ma rimarrà una figura regale fino all’adolescenza. Manterrà il diritto di molestare compagni ed educatori; questi ultimi continueranno a non poterlo sfiorare.
La Chiesa ha forse osteggiato questa rivoluzione copernicana? Al contrario: l’ha cavalcata alla grande. Si è trasformata da religione dell’Aldilà a religione della Vita. Ha perso interesse per gli adulti e gli anziani e si è concentrata sugli Embrioni, i bambini perfetti. Abbiamo persino abolito il limbo, espandendo il Paradiso a dismisura perché contenesse tutti gli aborti del mondo – perché abbiamo fatto tutto questo? Se fossi un Papa lo saprei. Probabilmente abbiamo colto degli spunti che erano nell’aria e abbiamo pensato che valesse la pena interpretarli. Meglio noi di molti altri, tutto sommato.

La pedofilia probabilmente è sempre esistita, in quei luoghi di cattività che sono i collegi religiosi o i seminari. Era, per così dire, un difetto sistemico di una gerarchia fondata sul celibato. Ma nella nuova civiltà del Bambino il difetto si è trasformato nel virus che può annichilire l’organismo della Chiesa da un momento all’altro. Non c’è un minuto da perdere: troppi minuti sono stati già persi.

La Chiesa ha molti nemici, e se fossi Papa saprei che non sono tutti a sinistra. Anzi, con quelli tutto sommato si ragiona. Se i nostri nemici fossero tutti gentiluomini come Santoro & co.: è chiaro che in questo periodo, col pressing che abbiamo fatto sulla politica italiana, non potevano che buttarsi sul fronte pedofilia. Ma l’hanno fatto con correttezza ed equilibrio, i soliti difetti dei liberi pensatori. Il vero problema non sono loro. Il problema sono i nostri diretti concorrenti nell’amministrazione delle coscienze: le sette protestanti che ci stanno buttando fuori dagli USA e che ci attaccano anche in Brasile. Le confraternite od ONLUS che anche in Italia trasformano i casi di cronaca in emergenze sociali. È tutta gente che vuole rubarci le pecorelle, e loro non hanno che continuare a soffiare sul caso pedofilia. Oggi già succhiano il cinque per mille, domani l’otto, dopodomani affitteranno San Pietro! Cosa vuoi che importi se anche i pentecostali hanno la loro quota rilevante di indagati per pedofilia? se in tv comincia a passare il messaggio Chiesa Romana = Chiesa pedofila, possiamo ribattere con tutte le statistiche del mondo: avremo perso. E noi non possiamo permetterci di perdere, perché lavoriamo per Dio.

Se fossi il Papa la penserei così, ma non lo sono.
Il Papa è Joseph Ratzinger, che qualche mese prima di essere nominato, in un’intervista alla tv italiana, accusò “il clima post-conciliare” di aver favorito la diffusione di una certa tendenza alla pedofilia tra i sacerdoti. È chiaro il pensiero dell’ex cardinale Ratzinger? Semplifico: per duemila anni non ci sono praticamente stati preti pedofili, poi hanno smesso di dire la messa in latino, si sono messi i pantaloni, e hanno cominciato a toccare i bambini. E a uno così tocca salvar la Chiesa? Naturalmente lo Spirito Santo ha le sue ragioni, che non posso conoscere.

Però così, a occhio e croce, direi che con questa gestione la Chiesa di Roma è spacciata. E mi dispiace: perché quello che viene dopo è anche peggio. Il Cattolicesimo ha i suoi difetti, ma non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli del cristianesimo born again e fai-da-te di chi prenderà il suo posto. Quella è gente buona solo a plagiare il prossimo, senza controllo, senza gerarchia. Quando avranno loro il controllo del quartiere o della scuola, chi gli impedirà di toccare i bambini?

9.6.07

Voltaire dixit

La religione esiste da quando il primo ipocrita ha incontrato il primo imbecille.

2.6.07

Vita e Morte

da Zallaq.org

Zallaq si ritrova a pensare sempre più spesso ai massimi sistemi che poi in soldoni vuol dire alla vita e alla morte ed al loro stretto connubio. Dove c'è qualcosa che nasce ivi c'è qualcos'altro che muore.

E si ritrova a constatare che sul mistero della vita e della morte l'umanità vi ha ricamato parecchio da millenni.

Non trovando l'umanità risposte convincenti ed avendo assoluta necessità di dare un senso alle cose al di là dell'apparenza si è trovata un mezzo formidabile per trovare delle risposte. Basta dire: devi crederci per fede, è verità rivelata, lo dice dio.

Ed in questo modo trovi la risposta a tutto, c'è un perché per ogni cosa poco importa che a queste risposte devi crederci per fede: la fede è la verità e la verità ci libera dalla schiavitù della menzogna. Semplice...quanto fasullo!

Poi scopri che esiste una verità cattolica, buddista, musulmana, confuciana...elenco lungo quanto la storia dell'umanità. Scopri che dei a cui in passato erano dedicati templi e sacrifici anche umani adesso non esistono più perché adesso sono menzogna.

Scopri che esistono centinaia di verità ed ognuno di essa è vera ed efficace e totalizzante perché chi vi crede lo fa per fede e la fede libera dalla schiavitù della menzogna. Come si fa a non capire una cosa così semplice, la verità è luce la luce è vita, la verità è la vita. La menzogna è la morte. E chi non ci crede non merità la luce.

Avete mai parlato con una persona che possiede la verità? E' raggiante felice, potrebbe anche morire, immolarsi per quella verità.

E per quella verità potrebbe anche uccidere perché chi non accetta la verità non è meritevole di stare al mondo.

Da qui sono nate tante guerre e in nome di dio e delle varie divinità e dei vari profeti tante vittime innocenti sono state immolate.

E quanti profitti sono stati realizzati in nome della fede, quante ricchezze e quanto potere!

Zallaq non ha nessuna fede. Quindi non possiede la verità.

Questo non vuol dire che non crede in niente che non ha morale o etica da seguire che non sia sensibile all'enorme differenza tra il bene ed il male augurandosi sempre che il primo alla fine vinca sul secondo. Che l'ipocrisia è una peste per l'uomo e che l'uomo sguazza in essa.

Zallaq crede nel prossimo, nell'amore tra gli uomini e che tutti gli uomini sono suoi fratelli. Solo che non lo fa per fede. Lo fa perché si sente parte di quest'universo e ne condivide l'esistenza nel breve arco della propria vita.

Dopo la vita Zallaq non sa cosa vi può essere. E chiede, con umiltà, se c'è qualcuno che lo sappia senza anteporre la fede.

Zallaq aspetta.